Doha una notte di attributi
Il Napoli internazionale di Rafa Benitez, Gonzalo Higuain e di tanti dei giocatori esperti che erano arrivati dalle nostre parti in quella stagione, accese in me e tanti tifosi azzurri come me, tanta curiosità accompagnata da tante aspettative, fu il primo anno in cui iniziai a cullare il sogno di vincere il tricolore; un sogno che per motivi anagrafici non ero mai riuscito a vedere di persona. Ma quel Napoli fece tanta fatica ad affermarsi in campionato, il mister Benitez, portò tanta esperienza e nonostante i giocatori arrivati erano forti e ricchi di talento; assemblare subito una squadra non fu una cosa semplice, poi il campionato Italiano come ben noto a tutti è uno dei tornei più difficili al mondo, ed i ragazzi azzurri tra alti e bassi faticarono molto ad esprimere le proprie qualità. Ben diverso fu invece il percorso in Europa dove il Napoli giocò un girone di Champions League meraviglioso, battendo squadre come: Arsenal, Borussia Dortmund, regalando notti magiche ai propri tifosi, ma anche nella competizione Europea, la squadra non ebbe tanta fortuna, infatti dopo aver totalizzato ben dodici punti nel girone, così come Arsenal e Dortmund, la formazione partenopea fu eliminata per differenza reti, sconfitti dalle altra due squadre per un solo gol fatto; una beffa clamorosa. La stagione si chiuse però con una grande gioia, infatti dopo aver faticato in campionato ed essere stato eliminato in maniera così sfortunata dalla Champions League, il Napoli fece tanta strada in Coppa Italia, arrivando a giocarsi la finale contro la Fiorentina; finale che poi vincemmo per 3a1 riportando a casa un altro titolo, il mio secondo personale. Quella vittoria ci permise di giocare di nuovo la Supercoppa Italia, e come qualche anno prima la nostra avversaria era ancora la Juventus, che aveva vinto il suo ennesimo Scudetto, in maniera netta e meritata, la società bianconera disponeva di una potenza economica troppo superiore al resto delle avversarie e il gap con i bianconeri sembrava anno dopo anno impossibile da ridurre; ma quella partita lì, quella Supercoppa era troppo appetibile per noi. Noi che ancora sentivamo scorrere nelle vene un sentimento di ingiustizia, per quella partita persa a Pechino contro i bianconeri e finalmente adesso avevamo una ghiotta occasione di riscatto.Quando la scuola mi comunicò di aver vinto una borsa di studio, che mi avrebbe permesso di vivere a Londra per circa un mese, ero felicissimo, la curiosità di visitare una delle capitali più belle d'Europa, studiare in un collage, la possibilità di conoscere persone nuove era per me motivo di grande gioia; c'era solo un piccolo problema, durante il mese londinese, era fissata la partita della Supercoppa Italia tra Napoli e Juventus. La gioia di un viaggio meraviglioso, era accompagnata da un poco di timore e preoccupazione sul dove guardare la partita. Mentre facevo la valigia, pensavo ad una possibile festa per una vittoria di un titolo, una città festante con me assente; quasi quasi stavo per ripensarci, ma poi decisi di partire lo stesso, non prima però di aver trovato un pub a Londra dove poter guardare la partita.Londra fu un esperienza bellissima, una città meravigliosa, tantissimi posti da visitare, per me che fu uno dei primi viaggi all'estero, un esperienza indimenticabile; tutto bellissimo fino a quando non arrivò il fatidico giorno della partita fra Napoli e Juventus. La prima cosa che feci in quella giornata fu prenotare un tavolo ad un pub che avrebbe trasmesso la partita, poi le successivi ore le ricordo con molta fatica, la mia mente era rivolta solo a quel match, contro la Juventus di nuovo, la possibilità di vendicarci dai fatti nefasti di Pechino, pensavo a quanto bello sarebbe stato viverla a casa una partita così importante, stavo facendo un esperienza meravigliosa, ma quel giorno lì il cuore mi portava da un altra parte, mi portava nella mia Napoli.Quando finalmente iniziò a calare la sera, e si avvicinò il momento della partita, io abbandonai i miei compagni di viaggio e mi recai in quel pub che per me in quel momento non rappresentava un semplice locale, ma un posto da combattimento, Napoli contro Juventus non sarà mai una semplice partita, ancora di più se c'è un trofeo da contendersi.La partita iniziò come peggio non potesse, dopo appena cinque minuti di gioco eravamo già in svantaggio, infatti i bianconeri passarono in vantaggio con un gol di Tevez; mentre nel locale molte persone si divertivano e scherzavano, io avevo il volto molto simile al cielo di Londra grigio e annebbiato. La schiarita la ebbi nella ripresa, il Napoli iniziò la seconda frazione di gioco con un altro piglio e dopo tanti tentativi riuscì a pareggiare grazie ad un gol del solito Higuain che con un colpo di testa trafisse i bianconeri; cercai di contenermi ero comunque in un luogo sconosciuto e con persone sconosciute. La partita terminò in parità e iniziarono i tempi supplementari e mentre si faceva sempre più largo lo specchio di eventuali calci di rigore, la Juventus andò dinuovo in vantaggio, ancora lui, ancora Tevez!.La tristezza era tanta, ero lì davanti ad un boccale di birra aspettando il triplice fischio finale per ritornare nel mio hotel, ancora una volta con una delusione nel cuore, ma quando mancava solo un minuto alla fine della partita, in una mischia in area di rigore, Gonzalo Higuain si fece trovare pronto e con una zampata da vero opportunista, pareggiò la partita, 2a2!,la sua esultanza fu emblematica, fece vedere a tutti il gesto degli attributi, d'altronde segnare un goal così importante nei minuti finali era sintomo di grande carattere. La mia opera di contenimento nelle esultanze, visto il luogo sconosciuto, andò in frantumi sul gol di Higuain; troppo forte fu la gioia e l'emozione di aver recuperato una partita che sembrava persa, in quel momento mi dimenticai con chi ero, dove fossi, in quel momento c'era solo il Napoli, ed una ritrovata speranza di portare a casa quel trofeo.I calci di rigore furono romanzeschi, sembrava una sceneggiatura scritta in uno dei migliori film, la Juventus per ben due volte ebbe la possibilità di segnare il rigore decisivo per portarsi a casa il trofeo, ma in entrambi i casi fallì il match point, il mio cuore quella sera fù messo a dura prova e quando Rafael il nostro portiere parò il rigore decisivo, mi abbandonai in un pianto di gioia, iniziai a correre per le strade di Londra senza avere una meta precisa, ma con una gioia difficile da spiegare, li avevamo battuti!, ancora una volta, avevamo vendicato quel pomeriggio cinese di qualche anno prima.Quando un bricolo di lucidità mi percorse la mente, interruppi quella folle ed inutile corsa ed iniziai ad urlare come un forsennato in quel cielo grigio londinese; poi iniziai la serie di videochiamate con i miei amici a casa, vidi la loro gioia e una città festante attraverso un telefonino, "Forza Napoli" urlai con una voce rotta dall'emozione ed un pizzico di malinconia nel dover assistere ad una festa attraverso un telefonino. Fu una notte bellissima; una notte di attributi per una squadra che aveva recuperato una partita che sembrava persa, attributi per tutti i tifosi azzurri che nonostante qualche anno precedente eravamo stati vittime di un ingiustizia in un pomeriggio cinese, non avevamo mai mollato, convinti che prima o poi sarebbe arrivata la nostra occasione, attributi per me che mi persi in una corsa insensata in una città sconosciuta senza una meta ma con una gioia nel cuore indescrivibile.


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